Oggi ti cucino gli insetti!

 Categoria Mangiare consapevole

Mangiare insetti ti disgusta?

In Lombardia c’è già da qualche anno il primo allevamento perché da gennaio 2018 saranno tra gli #ingredienti dei nostri piatti.

Nel suo meraviglioso libro del 1985 “Buono da mangiare” l’antropologo americano Marvis Harris scriveva dei tabù alimentari, tra cui proprio quello del mangiare insetti che per noi occidentali sono un qualcosa di disgustoso e sporco.
Da sempre invece sono consumati dalle popolazioni asiatiche, africane e di alcune regioni del Centro-Sud America, come l’Amazzonia, dove rappresentano una preziosissima fonte proteica.
In realtà, secondo l’ipotesi dell’antropologo, non li mangiamo (al momento) perché abbiamo a disposizione altre fonti di proteine e non perché siano ripugnanti.
Ovvero, sono per noi ripugnanti perché non li mangiamo!
Ma le cose stanno cambiando.
L’inquinamento ambientale è un dato di fatto e allevare insetti ha un impatto molto più basso dell’allevamento di altri animali, per così dire tradizionali.
Se da una parte la scelta vegetariana sarà per molti obbligata (il costo delle proteine animali sarà sempre più alto), dall’altra parte non si può sottovalutare che gli insetti, a fronte di bassi costi produttivi, vantano una ricchezza nutrizionale invidiabile.
Gli insetti, infatti, sono interessanti non solo per le proteine, ma anche per gli acidi grassi essenziali, i minerali e la vitamina B12, a fronte di emissioni di gas-serra notevolmente più basse, si stima di 10-100 volte.
Non a caso la FAO già da qualche anno ha promosso l’iniziativa Edible Insects per diffondere la cultura dell’ entomofagia, ovvero la pratica di mangiare insetti.
Per cui il mangiare o non mangiare insetti va evidentemente considerato al pari di tanti tabù alimentari, come non mangiare il maiale o la mucca per i seguaci di alcune religioni oppure il cavallo per gli Anglosassoni.
E chissà, i più temerari in qualche viaggio esotico li avranno assaggiati e magari anche apprezzati, perché (pare) siano davvero squisiti.