Obesità infantile e junk food: maglia nera all’Italia

 Categoria Mangiare consapevole

Il numero di bambini e adolescenti obesi nel mondo è aumentato di 10 volte negli ultimi 40 anni.

Questo è quanto emerge da un recente studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

E in Italia come siamo messi?

Purtroppo il nostro Paese detiene il triste primato europeo di obesità infantile. In particolare la maglia nera spetta alle regioni meridionali, prime tra tutte la Campania.

Tralasciando i casi, una piccola minoranza per la verità, in cui l’obesità è legata a fattori genetici o ormonali, in genere è dovuta ad uno stile di vita errato: eccessiva e cattiva alimentazione e vita sedentaria.

Ma dove si imparano le cattive abitudini?

Si parla di ambiente “obesogeno”, ovvero se i genitori sono obesi o in sovrappeso è molto probabile che lo saranno anche i figli. Ma non si tratta di eredità genetica bensì di ereditare le cattive abitudini. Basta guardare il padrone e il suo cane: se il primo è obeso o in sovrappeso, lo sarà molto probabilmente anche il suo fido compagno e lì, di eredità genetica, ce n’è davvero ben poca.

I bambini sono letteralmente bombardati dalla pubblicità di junk food, tant’è che alcuni Paesi sono corsi ai ripari con limitazioni delle fasce orarie in cui  gli spot possono essere trasmessi.

Non solo la TV però andrebbe controllata, ma anche internet. Molti prodotti hanno infatti siti molto interattivi e accattivanti, con proposte di giochi, concorsi a premi e molto altro. Tutto questo cattura ovviamente l’attenzione dei più piccoli, che desiderano così mangiare il prodotto del momento.

Il junk food è una delle principali cause dell’alto tasso di sovrappeso e obesità tra i bambini (ma anche tra gli adulti).  

E’ caratterizzato dall’essere “densamente energetico” ovvero è molto calorico ed ha  un elevato contenuto in sale, zuccheri semplici, colesterolo, grassi saturi.

E’ invece povero in vitamine, minerali, fibre e acidi grassi essenziali.

Un classico hamburger con patatine fritte viaggia sulle 500-600 Kcal a seconda dei condimenti.

Se poi si consuma anche uno snack dolce a fine pasto dobbiamo aggiungere altre 150 Kcal (per quelli più leggeri), ma si può arrivare anche alle 400 Kcal per certi dessert proposti dai fast food.

Senza considerare che spesso non si beve acqua ma una bibita (in media 120 Kcal per la lattina da 33 cl): decisamente troppe Kcal per un solo pasto!

A scuola le campagne di educazione alimentare stanno certamente aumentando. Ma se poi il bambino non trova riscontro di quanto appreso nel modello familiare, tutto il lavoro fatto si vanifica.

Infatti spesso il cattivo esempio è proprio dato dai genitori.

Non è poi nemmeno facile controllare tutto quello che ingurgitano i propri piccoli durante il giorno. E nemmeno si può affidare questo delicato compito alla tata.

Essere poi troppo rigidi non sembra funzionare, anzi, si rischia l’opposto! Ovvero che certi cibi diventino oggetto di desiderio così intenso da parte del bambino, da spingerlo in alcuni contesti a vere e proprie abbuffate. Un esempio? La festa di compleanno di un amichetto.

Quindi, come fare?

Esiste un modo vincente per proteggere i bambini (ma anche gli adolescenti!) dal rischio di obesità e dal junk food?

Se hai un’esperienza positiva che desideri condividere lascia un commento, potrà essere uno spunto utile per qualcun altro.

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